Si consiglia la lettura di questo post ascoltando i brani consigliati.
Sotto i riflettori di una Cagliari un po' grigia e in cerca di un nuovo Sindaco si combatte a suon di frasi fatte, luoghi comuni e poca sostanza, la battaglia tra il campione del centrosinistra Massimo "Sotto il vestito... niente" Zedda e il campione del centrodestra "Massimo Supergiovane Fantola". Naturalmente stando ben attenti a non farsi male e a non irritare troppo l'avversario politico che magari si offende.
Ho voluto prendere un po' più di tempo per analizzare la campagna elettorale di Massimo Zedda. I presupposti erano buoni e i materiali di comunicazione risultavano e risultano ancora oggi sempre migliori.
Il merito è sicuramente del grafico che supporta il candidato Sindaco e che ha saputo dare una precisa e coerente immagine da seguire per tutta la campagna elettorale.
Come già segnalato in un mio precedente post il punto debole della campagna di Massimo Zedda era proprio nella fotografia del candidato. L'intervento c'è stato ed anche efficace. L'unico cruccio, forse soggettivo ma comunque condiviso, è dato da quell'espressione un po' malinconica... sembra uno scolaro che nascosto tra i banchi teme di essere interrogato da un momento all'altro fingendo sicumera.
L'impostazione grafica invece è sempre all'altezza e anzi migliora di volta in volta. Trovo positivo anche la modifica del colore del fondo nei poster 6x3 diventato di un arancio più carico e di colore verde, sempre per il fondo, nei manifesti 2x1. Il cambio in corsa di alcuni elementi infatti non è sintomo di precedenti decisioni affrettate ma di ragionamenti sul come rendere più incisiva la comunicazione. Sicuramente ci si è resi conto che il fondo precedente sottolineava in modo più evidente l'espressione triste.
Zedda opaco
Zedda vitaminizzato
Zedda al verde
Il vero problema è dato dal fatto che il suo faccione è l'unico messaggio veicolato dalla campagna elettorale. Lo slogan "ora tocca a tutte (tutte sottolineato!) le Cagliari che ci sono" è infatti brutto da un punto di vista concettuale, difficile da leggere, quasi impossibile da pronunciare e soprattutto non comunica niente.
A mio avviso la buona idea di partenza "ora tocca a noi" ha legato troppo le mani a chi ha dovuto declinare gli slogan andandosi ad impantanare in una palude dove la soluzione migliore, tirata fuori a forza dall'acquitrino, era comunque pessima.
Ecco perché la grafica e la foto di Massimo Zedda diventano gli unici messaggi veicolati, le uniche cose che rimangono e che vengono ricordate. A questo punto viene spontaneo chiedersi: chi è Massimo Zedda? Un giovane sicuramente perché i giovani oggi in politica vanno di moda. Ma siamo sicuri che sia un vero giovane e non un giovane vecchio?
Per rispondere vediamo come sta portando avanti la sua campagna elettorale.
Un giovane che si rispetti non può prescindere dall'uso dei social network, pare superfluo dirlo. Ebbene, analizzando anche in maniera superficiale l'utilizzo di Facebook scopriamo che dopo le primarie l'utilizzo del media non si è evoluto come avremmo potuto aspettarci. E' sorprendente constatare che Massimo Zedda non interviene mai nelle discussioni sul social network di fatto evitando il confronto con il popolo del web.
Gli inteventi sono limitati alla rassegna stampa, al link di qualche video ecc... insomma la solita aria fritta che non interessa a nessuno tranne che agli "interessati già votanti".
Mi spiego meglio, il social network ha la straordinaria capacità di mettere in diretto contatto sostenitori, detrattori, dubbiosi e candidato ponendo tutti sullo stesso piano. Ci sarà il sostenitore che affermerà che il candidato Zedda è bravissimo, il detrattore che dirà che è incapace e il dubbioso che per natura esprimerà appunto i suoi dubbi.
Va da sé che i sostenitori non hanno un grande bisogno di stimoli in quanto "si prendono la briga e di certo il gusto di dare a tutti il consiglio giusto" mentre i dubbiosi e detrattori si.
Se il candidato vorrà pendersi cinque minuti per rispondere a una critica e fornire precise argomentazioni a sostegno della propria tesi vedrà che magicamente detrattori e dubbiosi cambieranno opinione diventando probabilmente dei nuovi sostenitori.
Fantasia? Secondo una ricerca di Harris-Interactive quando un’azienda risponde ad un commento negativo a proposito di un prodotto, l’autore del commento sembra cambiare opinione nei confronti dell’azienda.
Nel dettaglio:
- Il 33% degli intervistati rimuove il commento.
- Il 33% scrive una recensione positiva.
- Il restante 17% diventa un affezionato cliente dell’azienda di cui aveva scritto una recensione negativa.
Qui si parla di politica ma il concetto è lo stesso. Le persone oggi vogliono partecipare, essere coinvolte emotivamente e non essere semplici spettatori.
Quindi Massimo Zedda di fatto non sta usando il social network per fare campagna elettorale.
E allora cosa fa? Quello che facevano i vecchi politici... il porta a porta, fa cose e vede gente, stringe mani, promette... insomma sembra proprio che questo giovane di anagrafe di fatto faccia il vecchio politico.
Non si tratta infatti di un personaggio scaturito dal nulla... viene infatti da cinque anni di consiglio comunale. Come mi faceva notare un suo avversario politico, giovane e molto astuto, chi si ricorda qualcosa della sua attività nel consiglio comunale di Cagliari? Che sia uno dentro i ranghi e non fuori come vogliono farci credere? Ma queste sono cose che prescindono dalla campagna elettorale.
Il nomignolo associato a Massimo Zedda "Sotto il vestito niente" ricorda un pessimo film diretto da Carlo Vanzina nel 1985 di cui oggi dobbiamo sorbirci il remake (poi ci lamentiamo se tagliano i fondi al cinema italiano).
Ma è quello che ho pensato analizzando la sua campagna elettorale. Bellissima veste grafica ma dove sono i contenuti? E i programmi? Dal sito web, anche questo ben fatto e ben studiato, si possono prendere tutte le informazioni.
Cliccando sul link "tutte le cagliari che ci sono" oltre a scoprire (per chi se lo dovesse ricordare) a cosa faceva riferimento lo slogan, troviamo delle belle iconcine che riassumono le varie Cagliari.
Oltre al desiderio un po' osceno di toccarle tutte e confidando sulla maggiore età della città e su una disponibilità a farsi palpeggiare "manifesta nel manifesto" sono curioso di capire cosa si propone di buono per il nostro amato capoluogo sardo.
"Tocco" o clicco a caso per non scontentare nessuna Cagliari:
Cagliari da abitare. Dopo la Milano da bere c'è la Cagliari da abitare. Tra le varie ovvietà spunta pure una Berlusconata di sinistra... l'abbattimento dell'Ici sulle seconde case.
Cagliari imprenditoriale: i luoghi comuni che si ascoltano in qualsiasi bar del centro. Nulla di concreto.
Cagliari giovane: sembrerà strano, forse un segno del destino... ma il link "Cagliari giovane" non funziona (oggi 6 aprile 2011 ndr).
Insomma, toccatele tutte anche voi ma non c'è niente di concreto.
Ma se il giovane Zedda si comporta da vecchio ci sarà un vecchio che si comporta da giovane?
E certo che c'è! E a sorpresa il "Supergiovane" è il suo avversario diretto "Mister Fantastic Fantola".
Per concludere, ascoltando l'inno di noi giovani, una carrellata di supporter di Massimo Fantola con slogan sui giovani (evidenziata in verde la parola giovane).
Bella analisi, che conferma comunque la scarsa attenzione all'aspetto comunicativo. Come stupisce il "lapsus" di Zedda che pone molta importanza sull'essere giovane e poi fa un clamoroso autogol su un terreno sostanzialmente a lui vicino (internet), è stucchevole il perseguimento dei metodi più propriamente giovanili da parte di un candidato anagraficamente vecchio, che, presumo, ha uno staff che parla a nome suo su internet per far colpo sui ragazzi.
RispondiEliminaQuando io chiesi aiuto al "giovane" Fantola
RispondiEliminaero ancora giovane, infatti andavo a scuola.
mi disse: stai tranquillo, vedrai, ci penso io,
ma sono qui che aspetto, pregando nostro Dio.
Bel post, Lorenzo! Il discorso Facebook per Zedda è molto delicato, spezzando una lancia per lui diciamo che seguirlo in prima persona potrebbe essere troppo gravoso, ma in questo caso ci dovrebbe essere uno staff (riconoscibile, con una firma o una sigla) che se ne occupi.
RispondiEliminaPer Supergiovane, che dire? Oggi mi sono imbattuto anche in un annuncio pubblicitario illustrato sul web ed era ben più che penoso. Spero che abbia molti amici e parenti perché appoggiarsi ad una campagna del genere significa puntare al buio.