venerdì 29 aprile 2011

IO... SONO... ARTIZZU!

Comunicazione di servizio.
Per ragioni a me sconosciute dopo l'immagine inserita rimane molto spazio prima della successiva riga di testo Mi scuso per il disagio nella lettura e se qualcuno ha idea di come risolvere l'inconveniente sarei grato se me lo facesse sapere.


Musica consigliata di sottofondo per la lettura di questo post.
http://www.youtube.com/watch?v=d8v2TUQomZU&feature=fvwrel

Stufo di vedere la solita campagna elettorale dei due candidati a Sindaco, Fantola e Zedda, mi aggiravo per le strade di Cagliari con la curiosità di vedere un po' della comunicazione fatta dagli altri candidati.
All'improvviso, nei pressi del THotel, ecco sfilare alla mia sinistra un camion-vela con l'immagine del candidato Artizzu in forza a FLI.







Se non è stato amore a prima vista poco c'è mancato. A conquistarmi non è stato quello sguardo furbetto di uno che ha visto cose che noi umani non possiamo nemmeno immaginare, ma bensì il trattamento del carattere utilizzato per scrivere il nome e lo slogan. 

Qualcosa di storico, un carattere graziato con effetto rilievo e pattern marmorizzato. Mi sono sentito proiettato indietro nel tempo di duemila anni quando i generali di Roma Imperiale ci ricordavano che ciò che facciamo in vita rieccheggia per l'eternità.














































Ma andiamo ad analizzare meglio il poster nella sua versione in verticale tratta dal profilo Facebook del candidato.

http://www.facebook.com/pages/Ignazio-Artizzu-Sindaco-di-Cagliari/136305749773395






Da un punto di vista puramente grafico trovo di cattivo gusto l'effetto rilievo e il pattern. 
Però bisogna ammettere che la scelta è giustificata, come vedremo dopo, dall'accostamento di Artizzu a quei guerrieri lacedemoni che sacrificarono la loro vita 2.500 anni fa in nome della libertà e della gloria.

Intorno alla figura del candidato Console, scusate, Sindaco sono state inserite senza ordine logico, come dice un mio caro amico in neolatino ad minchiam, una serie di frasi che probabilmente riassumono il programma elettorale. 

L'immagine fotografica invece è orfana di fotografo professionista ma figlia illegittima del digitale. La camicia bianca su fondo bianco sparisce quasi completamente e quindi quale migliore occasione per piazzarci sopra il testo? Il risultato è un faccione che sbuca fuori dal nulla quasi ci fosse un buco in una tela bianca.


Non avere paura di avere coraggio è lo slogan scelto dal candidato. In prima lettura la frase mi ha ricordato un passo del discorso di Giovanni Paolo II appena eletto Papa.
Ma il significato mi è sembrato subito troppo oscuro per un personaggio che ha basato la propria comunicazione sulla semplicità.
Da un controllo su youtube i miei dubbi si sono rivelati subito giusti, la frase non era del Papa (La mancanza di riferimenti precisi nella lettera di presentazione ha la colpa di rendere ambiguo il messaggio dello slogan. La mia chiave di lettura sarà quindi condizionata dalla mancanza di informazioni più precise il che non fa altro che rendere più gravi queste mancanze stesse). Una ricerca su Google mi ha portato all'evidenza che la frase è contenuta in uno dei tanti decaloghi in voga nel periodo fascista. Ma di questo parleremo in seguito. 




































Una delle regole base della comunicazione pubblicitaria è quella di non iniziare uno slogan con la negazione, inoltre la frase invece di spiegare e rendere esplicito un messaggio lo rende ancora di più oscuro. Insomma... non sono convinto.

Ma torniamo al tema della Roma Imperiale, anzi a qualche centianio di anni prima, esattamente nel 480 AC quando l'Impero persiano minacciava la Grecia e alle Termopili i 300 spartani guidati da Leonida si guadagnarono la loro fama immortale. 

Come direbbe Antonio Di Pietro tutto questo che ci azzecca? Ci azzecca, ci azzecca. Scorrendo le immagini nel profilo della pagina di Facebook scopriamo l'ancoraggio tra lo stile lapidario dei testi e la storia antica.

http://www.facebook.com/pages/Ignazio-Artizzu-Sindaco-di-Cagliari/136305749773395

L'immagine è tratta dal profilo Facebook di Artizzu




























Ecco una bella falange di opliti spartani magistralmente disegnati da Frank Miller e griffati malamente FLI pronti alla pugna. Lo stesso candidato euforico per questa bella rappresentazione posterà il proprio commento. 


Interessante come un utente faccia notare che questa volta la battaglia sarà più dura rispetto a quel giorno in cui pochi soldati si trovarono di fronte il più grande esercito mai messo in campo fino ad allora e ammonisce di stare ben attenti agli Efialte, il greco traditore che guido l'esercito persiano tra i monti e che permise di aggirare lo sbarramento spartano.




















Ma la passione per la storia antica è manifesta anche in un'altra immagine realizzata con photoshop in cui il candidato nell'anno MMXI assume le generalità di Artizzus, Consul (immagino che sia una immaginifica carica di Sindaco dell'impero romano) eletto (fecit) dal Senatus Populusque Caralitanus.




L'immagine è tratta dal profilo Facebook di Artizzu


























Non ho fatto studi classici quindi non conosco il latino ma il mio giudizio su questa rappresentazione è molto simile a quella di Ugo Rag. Fantozzi a proposito del film la Corazzata Potemkin.
Dico, ma si può mettere un'immagine del genere sulla pagina ufficiale di un candidato alla poltrona più importante della città di Cagliari?

Detto questo l'idea è di fare una visita al sito web. Viste le premesse non mi aspetto granché di buono ma ci provo.

www.artizzusindaco.it



















































Come immaginavo si tratta di un sito "fai da te". Buona volontà e basta.





Chiedo ufficialmente a TUTTI I PRINCIPIANTI CHE SI DILETTANO DI GRAFICA di evitare l'uso dello sfumato.
Inspiegabilmente la grafica del sito è totalmente differente da quella analizzata in precedenza. L'insipiegabile si spiega con il semplice fatto che non esiste un esperto di comunicazione che tiri le fila della campagna elettorale. Non capisco comunque il prato sullo sfondo. Sempre in primo piano lo slogan non avere paura di avere coraggio.

Nella lettera di presentazione, ben scritta da un punto di vista emozionale ma ricca di errori di ortografia (l'apostrofo non può essere utilizzato come accento), viene citato l'autore dello slogan come un grande uomo ma non lo si nomina... perché? 

Spulciando su Internet sono risalito all'identità dell'autore, gerarca fascista, editore e soldato.

La frase è uno dei punti, il quarto, del decalogo del buon fascista pubblicato sulla rivista Vent'anni fondata da Guido Pallotta nel 1934.

http://www.thule-italia.net/fascismo/IlDecalogoFascista.html

Di seguito il decalogo definito denso di violenza e dì ardire combattivo. Privo di ogni forma di pietas e di mezze misure.

DECALOGO PUBBLICATO NELLA RIVISTA VENT'ANNI 
1) Obbedire al Duce. 
2) Odiare sino all'ultimo respiro i nemici del Duce, cioè della Patria. 
3) Smascherare i traditori della Rivoluzione senza sbigottire per la loro eventuale potenza. 
4) Non aver paura di aver coraggio. 
5) Non venire mai a compromessi col proprio dovere di fascista, dovessero andarne perduti il grado, lo stipendio, la vita. 
6) Meglio morire orgogliosamente affamato che vivere pinguemente avvilito. 
7) Spregiare il cadreghino. 
8) Odiare il vile denaro. 
9) Preferire la guerra alla pace, la morte alla resa. 
10) Non mollare. Mai! 
A questo punto potremmo chiedere al candidato Sindaco di non avere paura di avere coraggio e di citare senza timori Guido Pallotta.

Sicuramente un grande uomo di cui ammetto di non conoscerne la storia. Mi dovrò informare per poi poter condividerne o meno il giudizio, espresso dal candidato Sindaco, di umana grandezza.


Allo stesso tempo se la frase non è riferita a Guido Pallotta sarebbe preferibile per il candidato Sindaco citarlo esplicitamente in modo da evitare pesanti e imbarazzanti scambi d'autore.

venerdì 15 aprile 2011

Il sito web di Fantola, è sempre Pasqua.

Nell'aspra battaglia a suon di nulla tra Massimo Fantola e Massimo Zedda assistiamo a inquietanti fenomeni di inversione anagrafica.

Da una parte troviamo un SuperFantola che cerca con effetti speciali di sembrare più giovane riuscendoci però malissimo mentre Massimo Zedda fa di tutto per sembrare più vecchio riuscendoci benissimo.

Analizzando il sito web di Fantola nel tripudio di fucsia, azzurro, icone giganti, immagini in movimento e giovani che sorridono in ogni dove bisogna ammettere che esiste una notevole interattività.
Strumenti come la Fantola web.tv, le Fantola News e La parola ai cittadini ottengono lo scopo di movimentare la pagina e di incentivare le persone a ricollegarsi al sito web.

Io lo faccio spesso e ogni volta trovo qualcosa di nuovo da commentare insieme a voi.
Lo considero un uovo di Pasqua con una sorpresa che non delude mai.




L'ultima che ho trovato l'ho scartata proprio oggi... era lì da tempo ma non l'avevo notata distratto dai tanti giovani che affollano il sito e inneggiano al candidato con un fervore quasi sospetto.  




























Ma veniamo alla bella sorpresa di oggi.


L'home page di oggi apre con Fantola tra gli studenti: renderemo grande la città. Si parla quindi di scuola. Ma nel menù di destra, tra i titoli, anzi nel titolo più importante relativo al programma elettorale, troviamo un errore madornale: le prime idee per il mio "programa".






































Sdoganando l'errore grammaticale come parte integrante del programma di governo si potrebbe pensare a uno slogan del tipo voti più alti per "tuti" prevedendo un appoggio incondizionato da parte degli studenti più svogliati e poco propensi all'apprendimento.

Comizi ed eventi organizzati al Poetto o a Monte Urpinu in orario scolastico dove interagire con studenti in vela avrebbero senz'altro un grande successo e una grande partecipazione. 

E' chiaro che il candidato non ha colpe dirette su questo errore ma la responsabilità morale di ciò che viene scritto e proposto per suo conto sì. Allora appare sempre più chiaro che, come si diceva ai bei tempi della scuola, questa campagna elettorale di Massimo Fantola si applica ma non riesce.

Ma comunque si applica e si sa che l'applicazione alla fine viene premiata anche dai professori più severi.

Massimo Zedda invece che fa? Personalmente guardo il sito di Massimo Zedda il meno possibile e mai di prima mattina in quanto quella faccetta mogia mogia, con quel sorrisetto triste triste ha il potere di deprimermi.















Coraggio Massimo sfodera il tuo miglior sorriso e ricordati che i tuoi beati 32 anni non sono il tuo limite ma la tua vera opportunità.


E come disse qualcuno resuscitando un morto semplicemente cambiando i poli da positivo a negativo e da a negativo a positivo... SI... PUO'... FAREEEEEEEE.


http://www.youtube.com/watch?v=5d2namatocc&feature=related




18.04.2011. Finalmente si sono accorti dell'errore e il link è stato modificato.







mercoledì 6 aprile 2011

"Sotto il vestito... niente" contro "Supergiovane"

Si consiglia la lettura di questo post ascoltando i brani consigliati.









Sotto i riflettori di una Cagliari un po' grigia e in cerca di un nuovo Sindaco si combatte a suon di frasi fatte, luoghi comuni e poca sostanza, la battaglia tra il campione del centrosinistra Massimo "Sotto il vestito... niente" Zedda e il campione del centrodestra "Massimo Supergiovane Fantola". Naturalmente stando ben attenti a non farsi male e a non irritare troppo l'avversario politico che magari si offende. 

Ho voluto prendere un po' più di tempo per analizzare la campagna elettorale di Massimo Zedda. I presupposti erano buoni e i materiali di comunicazione risultavano e risultano ancora oggi sempre migliori.
Il merito è sicuramente del grafico che supporta il candidato Sindaco e che ha saputo dare una precisa e coerente immagine da seguire per tutta la campagna elettorale.

Come già segnalato in un mio precedente post il punto debole della campagna di Massimo Zedda era proprio nella fotografia del candidato. L'intervento c'è stato ed anche efficace. L'unico cruccio, forse soggettivo ma comunque condiviso, è dato da quell'espressione un po' malinconica... sembra uno scolaro che nascosto tra i banchi teme di essere interrogato da un momento all'altro fingendo sicumera.
L'impostazione grafica invece è sempre all'altezza e anzi migliora di volta in volta. Trovo positivo anche la modifica del colore del fondo nei poster 6x3 diventato di un arancio più carico e di colore verde, sempre per il fondo, nei manifesti 2x1. Il cambio in corsa di alcuni elementi infatti non è sintomo di precedenti decisioni affrettate ma di ragionamenti sul come rendere più incisiva la comunicazione. Sicuramente ci si è resi conto che il fondo precedente sottolineava in modo più evidente l'espressione triste.

 Zedda opaco








Zedda vitaminizzato







Zedda al verde








Il vero problema è dato dal fatto che il suo faccione è l'unico messaggio veicolato dalla campagna elettorale. Lo slogan "ora tocca a tutte (tutte sottolineato!) le Cagliari che ci sono" è infatti brutto da un punto di vista concettuale, difficile da leggere, quasi impossibile da pronunciare e soprattutto non comunica niente.
A mio avviso la buona idea di partenza "ora tocca a noi" ha legato troppo le mani a chi ha dovuto declinare gli slogan andandosi ad impantanare in una palude dove la soluzione migliore, tirata fuori a forza dall'acquitrino, era comunque pessima.

Ecco perché la grafica e la foto di Massimo Zedda diventano gli unici messaggi veicolati, le uniche cose che rimangono e che vengono ricordate. A questo punto viene spontaneo chiedersi: chi è Massimo Zedda? Un giovane sicuramente perché i giovani oggi in politica vanno di moda. Ma siamo sicuri che sia un vero giovane e non un giovane vecchio?

Per rispondere vediamo come sta portando avanti la sua campagna elettorale.

Un giovane che si rispetti non può prescindere dall'uso dei social network, pare superfluo dirlo. Ebbene, analizzando anche in maniera superficiale l'utilizzo di Facebook scopriamo che dopo le primarie l'utilizzo del media non si è evoluto come avremmo potuto aspettarci. E' sorprendente constatare che Massimo Zedda non interviene mai nelle discussioni sul social network di fatto evitando il confronto con il popolo del web.

Gli inteventi sono limitati alla rassegna stampa, al link di qualche video ecc... insomma la solita aria fritta che non interessa a nessuno tranne che agli "interessati già votanti".
Mi spiego meglio, il social network ha la straordinaria capacità di mettere in diretto contatto sostenitori, detrattori, dubbiosi e candidato ponendo tutti sullo stesso piano. Ci sarà il sostenitore che affermerà che il candidato Zedda è bravissimo, il detrattore che dirà che è incapace e il dubbioso che per natura esprimerà appunto i suoi dubbi.
Va da sé che i sostenitori non hanno un grande bisogno di stimoli in quanto "si prendono la briga e di certo il gusto di dare a tutti il consiglio giusto" mentre i dubbiosi e detrattori si.
Se il candidato vorrà pendersi cinque minuti per rispondere a una critica e fornire precise argomentazioni a sostegno della propria tesi vedrà che magicamente detrattori e dubbiosi cambieranno opinione diventando probabilmente dei nuovi sostenitori.
Fantasia? Secondo una ricerca di Harris-Interactive quando un’azienda risponde ad un commento negativo a proposito di un prodotto, l’autore del commento sembra cambiare opinione nei confronti dell’azienda.
Nel dettaglio:
- Il 33% degli intervistati rimuove il commento.
- Il 33% scrive una recensione positiva.
- Il restante 17% diventa un affezionato cliente dell’azienda di cui aveva scritto una recensione negativa.

Qui si parla di politica ma il concetto è lo stesso. Le persone oggi vogliono partecipare, essere coinvolte emotivamente e non essere semplici spettatori.

Quindi Massimo Zedda di fatto non sta usando il social network per fare campagna elettorale.

E allora cosa fa? Quello che facevano i vecchi politici... il porta a porta, fa cose e vede gente, stringe mani, promette... insomma sembra proprio che questo giovane di anagrafe di fatto faccia il vecchio politico.
Non si tratta infatti di un personaggio scaturito dal nulla... viene infatti da cinque anni di consiglio comunale. Come mi faceva notare un suo avversario politico, giovane e molto astuto, chi si ricorda qualcosa della sua attività nel consiglio comunale di Cagliari? Che sia uno dentro i ranghi e non fuori come vogliono farci credere? Ma queste sono cose che prescindono dalla campagna elettorale.

Il nomignolo associato a Massimo Zedda "Sotto il vestito niente" ricorda un pessimo film diretto da Carlo Vanzina nel 1985 di cui oggi dobbiamo sorbirci il remake (poi ci lamentiamo se tagliano i fondi al cinema italiano).

Ma è quello che ho pensato analizzando la sua campagna elettorale. Bellissima veste grafica ma dove sono i contenuti? E i programmi? Dal sito web, anche questo ben fatto e ben studiato, si possono prendere tutte le informazioni.
Cliccando sul link "tutte le cagliari che ci sono" oltre a scoprire (per chi se lo dovesse ricordare) a cosa faceva riferimento lo slogan, troviamo delle belle iconcine che riassumono le varie Cagliari.
Oltre al desiderio un po' osceno di toccarle tutte e confidando sulla maggiore età della città e su una disponibilità a farsi palpeggiare "manifesta nel manifesto" sono curioso di capire cosa si propone di buono per il nostro amato capoluogo sardo.
"Tocco" o clicco a caso per non scontentare nessuna Cagliari:
Cagliari da abitare. Dopo la Milano da bere c'è la Cagliari da abitare. Tra le varie ovvietà spunta pure una Berlusconata di sinistra... l'abbattimento dell'Ici sulle seconde case.
Cagliari imprenditoriale: i luoghi comuni che si ascoltano in qualsiasi bar del centro. Nulla di concreto.
Cagliari giovane: sembrerà strano, forse un segno del destino... ma il link "Cagliari giovane" non funziona (oggi 6 aprile 2011 ndr).

Insomma, toccatele tutte anche voi ma non c'è niente di concreto.

Ma se il giovane Zedda si comporta da vecchio ci sarà un vecchio che si comporta da giovane?

E certo che c'è! E a sorpresa il "Supergiovane" è il suo avversario diretto "Mister Fantastic Fantola". 

Per concludere, ascoltando l'inno di noi giovani, una carrellata di supporter di Massimo Fantola con slogan sui giovani (evidenziata in verde la parola giovane).