Una email ricevuta da Chicco Gallus mi informa che ho perso il Domande & Risposte 2 uscito su Unione sarda e Nuova Sardegna. Contestualmente era già uscito il Domande e Risposte 1 di Marcello Fois in risposta alla prima campagna regionale.
Questo per avere una giusta successione degli eventi. A questo punto il Domande e Risposte 2 è stato scritto in risposta alla seconda uscita della campagna regionale e non alla prima come avevo erroneamente ritenuto. Dal mio punto di vista poco cambia perché qui si analizza il contenitore e non il contenuto e l'efficacia del messaggio così come è stato concepito dai proponenti.
Chicco mi informa inoltre, ma questo lo sapevo già, che Michela Murgia ha analizzato l'annuncio dal punto di vista della comunicazione (ricordo che in Italia tutti possono parlare di comunicazione pubblicitaria) ma, diversamente da me, ritenendo degno di nota e addirittura furbesco il contenuto.
Io non ho analizzato il contenuto perché un testo che inizia con una domanda con presupposto non merita ulteriore approfondimento. Il pubblico di oggi (per pubblico intendo quei pochi che hanno avuto la voglia e lo stomaco di leggere la pagina pubblicitaria), abituato a trasmissioni come Ballarò, Annozero e programmi simili ha ormai sviluppato gli anticorpi necessari per contrastare la propaganda politica di bassissimo livello e iniziare un testo con una domanda retorica significa posizionarsi immediatamente negli strati più infimi della comunicazione politica.
Qui trovate tutto il Gallus:
http://www.sardegna24.net/dialoghi/chicco-gallus/sognando-il-turista-felice-1.21814
Qui trovate l'articolo di Michela Murgia
http://www.sardegna24.net/dialoghi/michela-murgia/anatomia-di-un-inganno-1.22121
Mentre sfogliavo il quotidiano Sardegna 24 (domenica 25 settembre 2011), mollemente adagiato in una sdraio sulla spiaggia, mi sono imbattuto, a pagina 9, nell'ennesimo annuncio della Regione Sardegna Domande&Risposte 2.
Questo per avere una giusta successione degli eventi. A questo punto il Domande e Risposte 2 è stato scritto in risposta alla seconda uscita della campagna regionale e non alla prima come avevo erroneamente ritenuto. Dal mio punto di vista poco cambia perché qui si analizza il contenitore e non il contenuto e l'efficacia del messaggio così come è stato concepito dai proponenti.
Chicco mi informa inoltre, ma questo lo sapevo già, che Michela Murgia ha analizzato l'annuncio dal punto di vista della comunicazione (ricordo che in Italia tutti possono parlare di comunicazione pubblicitaria) ma, diversamente da me, ritenendo degno di nota e addirittura furbesco il contenuto.
Io non ho analizzato il contenuto perché un testo che inizia con una domanda con presupposto non merita ulteriore approfondimento. Il pubblico di oggi (per pubblico intendo quei pochi che hanno avuto la voglia e lo stomaco di leggere la pagina pubblicitaria), abituato a trasmissioni come Ballarò, Annozero e programmi simili ha ormai sviluppato gli anticorpi necessari per contrastare la propaganda politica di bassissimo livello e iniziare un testo con una domanda retorica significa posizionarsi immediatamente negli strati più infimi della comunicazione politica.
Qui trovate tutto il Gallus:
http://www.sardegna24.net/dialoghi/chicco-gallus/sognando-il-turista-felice-1.21814
Qui trovate l'articolo di Michela Murgia
http://www.sardegna24.net/dialoghi/michela-murgia/anatomia-di-un-inganno-1.22121
Mentre sfogliavo il quotidiano Sardegna 24 (domenica 25 settembre 2011), mollemente adagiato in una sdraio sulla spiaggia, mi sono imbattuto, a pagina 9, nell'ennesimo annuncio della Regione Sardegna Domande&Risposte 2.
Stavo per rimandarne la lettura a un momento meno piacevole di quell'ambientazione ancora estiva quando, in qualche sinapsi insabbiata dal tepore pomeridiano, è suonato un campanello d'allarme.
Mi son detto, che ci fa l'annuncio Domande & Risposte 2 nel Sardegna 24?
Perché non c'era nell'Unione Sarda che avevo già consultato?
Perché pagina intera e non doppia pagina?
Queste le domande e, di seguito, la mia prima risposta.
Il mio egocentrismo suggeriva che i promotori della campagna, avendo letto il mio precedente post, avessero apportato qualche modifica. Con buona pace del mio Über-Ich o Super-Io, non era così.
L'articolo era firmato da Marcello Fois (scrittore, commediografo e sceneggiatore) e mancava il marchio della Regione mentre era presente quello della testata giornalistica.
L'annuncio, in contrapposizione con l'attuale amministrazione regionale, è una dura presa di posizione contro il piano paesaggistico della Sardegna.
Come al solito non entro nel merito del contenuto, mi limito ad analizzare l'annuncio dal punto di vista della comunicazione.
Finalmente un po' di pepe! Che bello vedere che si mette da parte quello stucchevole buonismo e lassaiz-faire che ha contraddistinto le ultime campagne di comunicazione politica, perché di comunicazione politica stiamo parlando (vi ricordate la geniale strategia del PD che non nominava mai Berlusconi credendo che la disconferma fosse la via per raggiungere il successo in campo elettorale? Il motto era: se chiudiamo gli occhi sparisce l'uomo nero).
L'annuncio in esame.
L'annuncio, a pagina intera, presenta un titolo a tutta pagina Domande e Risposte 2. Graficamente è impostato sull base dell'annuncio proposto dalla Regione ma, essendo più piccolo nel formato, risulta molto più leggibile. Non del tutto però, il testo risulta infatti troppo fitto e privo dei riferimenti visivi necessari per agevolare la lettura quando le righe di testo sono molto lunghe.
Gli annunci a confronto.
Gli elementi più leggibili rimangono infatti i due soli grassetti Domanda e Risposta a cui ci aggrappiamo disperatamente ogni volta che perdiamo il filo della lettura.
Il problema di questa impostazione è dato dalla somiglianza con il vero annuncio proposto dalla Regione, io stesso avendolo identificato come tale ero portato a trascurarlo.
Abbiamo già parlato della pigrizia cognitiva che contraddistingue l'essere umano, figurarsi la domenica e per di più in spiaggia. Il mio povero cervello, provato da sabbia e mare, ha reagito secondo l'euristica della rappresentatività (quel fenomeno che ci permette di attribuire caratteristiche simili a oggetti simili e facendoci prendere delle cantonate pazzesche) che permette il risparmio di preziose energie cognitive da destinarsi, nel mio caso, all'ascolto della radiocronaca di Cagliari-Udinese.
Quindi le cose troppo simili, per forma, per colore, per impostazione vengono catalogate come facenti parte di qualcosa di conosciuto e che quindi non merita ulteriori approfondimenti. Abbiamo già fatto l'esempio del famoso adesivo rosso e quadrato con scritto in nero Meglio Soru. I geniali avversari politici avevano pensato di contrastare lo slogan producendo una versione dell'adesivo quadrata, rossa e con la scritta nera Peggio Soru da attaccare a pioggia, come già avevano fatto i soriani, per strade e città. Sfortunatamente per loro, dal momento che l'adesivo era ormai nella memoria di tutti, nessuno si prendeva la briga di leggere un contenuto che essendo troppo simile all'originale, non veniva percepito come nuovo. Involontariamente si faceva il gioco dell'avversario.
http://comuniquando.blogspot.com/2011/05/per-la-competizione-elettorale-per.html
Ma l'attacco al Governo regionale era iniziato qualche pagina prima esattamente a pagina 7. L'articolo in questione è sicuramente vittima di una mazzina* dello stesso Ugo Capellacci che ha avuto effetto immediato.
Ugo Capellacci "tira" la mazzina.
Nell'articolo citato, in cui si paventa un luculliano pranzo a base di aragoste, manca il finale.
La maledizione di Tutan-Kapellacci si abbatte sul giornale e causa della troncatura delle ultime righe l'articolo** che si spegne in maniera ingloriosa lasciando nel lettore l'amaro in bocca per il finale mancato e l'acquolina per un pranzo a base di prelibati crostacei di cui, siamo sicuri, anche noi abbiamo contribuito a pagare il conto e l'eventuale mancia.
Il testo dell'articolo esce fuori gabbia (evidenziata in rosso).
L'articolo si fonde con la fotografia più in basso.
Tutan-Kapellacci se la ride alla faccia dei sardi.
*In lingua sarda, la cosidetta "mazzina", è un metodo usato dalle fattucchiere per far del male a distanza ad altre persone (da Contusu.it).
** Anche nella versione web manca il finale... se nella versione cartacea si intravede una riga che si confonde con l'immagine nell'articolo sul portale del giornale la frase si interrompe senza punto. O il giornalista si è dimenticato una parte dell'articolo oppure, mancando il punto fermo, l'articolo si esaurisce in modo alquanto insolito e poco chiaro. La terza ipotesi, la più accreditata, è che le "mazzine" funzionano egregiamente anche sul web.
http://www.sardegna24.net/regione/cappellacci-e-la-congiura-dell-aragosta-1.25565
..analisi precisa !!!!!
RispondiEliminaDecisamente anonimo...... Non ha alcun legame territoriale... Non c'è niente di particolare se non la ripetitività e la banalità.
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