Comunicazione di servizio.
Per ragioni a me sconosciute dopo l'immagine inserita rimane molto spazio prima della successiva riga di testo Mi scuso per il disagio nella lettura e se qualcuno ha idea di come risolvere l'inconveniente sarei grato se me lo facesse sapere.
Musica consigliata di sottofondo per la lettura di questo post.
Per ragioni a me sconosciute dopo l'immagine inserita rimane molto spazio prima della successiva riga di testo Mi scuso per il disagio nella lettura e se qualcuno ha idea di come risolvere l'inconveniente sarei grato se me lo facesse sapere.
Musica consigliata di sottofondo per la lettura di questo post.
http://www.youtube.com/watch?v=d8v2TUQomZU&feature=fvwrel
Stufo di vedere la solita campagna elettorale dei due candidati a Sindaco, Fantola e Zedda, mi aggiravo per le strade di Cagliari con la curiosità di vedere un po' della comunicazione fatta dagli altri candidati.
All'improvviso, nei pressi del THotel, ecco sfilare alla mia sinistra un camion-vela con l'immagine del candidato Artizzu in forza a FLI.
Se non è stato amore a prima vista poco c'è mancato. A conquistarmi non è stato quello sguardo furbetto di uno che ha visto cose che noi umani non possiamo nemmeno immaginare, ma bensì il trattamento del carattere utilizzato per scrivere il nome e lo slogan.
Qualcosa di storico, un carattere graziato con effetto rilievo e pattern marmorizzato. Mi sono sentito proiettato indietro nel tempo di duemila anni quando i generali di Roma Imperiale ci ricordavano che ciò che facciamo in vita rieccheggia per l'eternità.
Ma andiamo ad analizzare meglio il poster nella sua versione in verticale tratta dal profilo Facebook del candidato.
http://www.facebook.com/pages/Ignazio-Artizzu-Sindaco-di-Cagliari/136305749773395
Da un punto di vista puramente grafico trovo di cattivo gusto l'effetto rilievo e il pattern.
Però bisogna ammettere che la scelta è giustificata, come vedremo dopo, dall'accostamento di Artizzu a quei guerrieri lacedemoni che sacrificarono la loro vita 2.500 anni fa in nome della libertà e della gloria.
Intorno alla figura del candidato Console, scusate, Sindaco sono state inserite senza ordine logico, come dice un mio caro amico in neolatino ad minchiam, una serie di frasi che probabilmente riassumono il programma elettorale.
L'immagine fotografica invece è orfana di fotografo professionista ma figlia illegittima del digitale. La camicia bianca su fondo bianco sparisce quasi completamente e quindi quale migliore occasione per piazzarci sopra il testo? Il risultato è un faccione che sbuca fuori dal nulla quasi ci fosse un buco in una tela bianca.
Non avere paura di avere coraggio è lo slogan scelto dal candidato. In prima lettura la frase mi ha ricordato un passo del discorso di Giovanni Paolo II appena eletto Papa.
Ma il significato mi è sembrato subito troppo oscuro per un personaggio che ha basato la propria comunicazione sulla semplicità.
Da un controllo su youtube i miei dubbi si sono rivelati subito giusti, la frase non era del Papa (La mancanza di riferimenti precisi nella lettera di presentazione ha la colpa di rendere ambiguo il messaggio dello slogan. La mia chiave di lettura sarà quindi condizionata dalla mancanza di informazioni più precise il che non fa altro che rendere più gravi queste mancanze stesse). Una ricerca su Google mi ha portato all'evidenza che la frase è contenuta in uno dei tanti decaloghi in voga nel periodo fascista. Ma di questo parleremo in seguito.
Una delle regole base della comunicazione pubblicitaria è quella di non iniziare uno slogan con la negazione, inoltre la frase invece di spiegare e rendere esplicito un messaggio lo rende ancora di più oscuro. Insomma... non sono convinto.
Ma torniamo al tema della Roma Imperiale, anzi a qualche centianio di anni prima, esattamente nel 480 AC quando l'Impero persiano minacciava la Grecia e alle Termopili i 300 spartani guidati da Leonida si guadagnarono la loro fama immortale.
Come direbbe Antonio Di Pietro tutto questo che ci azzecca? Ci azzecca, ci azzecca. Scorrendo le immagini nel profilo della pagina di Facebook scopriamo l'ancoraggio tra lo stile lapidario dei testi e la storia antica.
http://www.facebook.com/pages/Ignazio-Artizzu-Sindaco-di-Cagliari/136305749773395
L'immagine è tratta dal profilo Facebook di Artizzu
Ecco una bella falange di opliti spartani magistralmente disegnati da Frank Miller e griffati malamente FLI pronti alla pugna. Lo stesso candidato euforico per questa bella rappresentazione posterà il proprio commento.
Interessante come un utente faccia notare che questa volta la battaglia sarà più dura rispetto a quel giorno in cui pochi soldati si trovarono di fronte il più grande esercito mai messo in campo fino ad allora e ammonisce di stare ben attenti agli Efialte, il greco traditore che guido l'esercito persiano tra i monti e che permise di aggirare lo sbarramento spartano.
Ecco una bella falange di opliti spartani magistralmente disegnati da Frank Miller e griffati malamente FLI pronti alla pugna. Lo stesso candidato euforico per questa bella rappresentazione posterà il proprio commento.
Interessante come un utente faccia notare che questa volta la battaglia sarà più dura rispetto a quel giorno in cui pochi soldati si trovarono di fronte il più grande esercito mai messo in campo fino ad allora e ammonisce di stare ben attenti agli Efialte, il greco traditore che guido l'esercito persiano tra i monti e che permise di aggirare lo sbarramento spartano.
Ma la passione per la storia antica è manifesta anche in un'altra immagine realizzata con photoshop in cui il candidato nell'anno MMXI assume le generalità di Artizzus, Consul (immagino che sia una immaginifica carica di Sindaco dell'impero romano) eletto (fecit) dal Senatus Populusque Caralitanus.
L'immagine è tratta dal profilo Facebook di Artizzu
Non ho fatto studi classici quindi non conosco il latino ma il mio giudizio su questa rappresentazione è molto simile a quella di Ugo Rag. Fantozzi a proposito del film la Corazzata Potemkin.
Dico, ma si può mettere un'immagine del genere sulla pagina ufficiale di un candidato alla poltrona più importante della città di Cagliari?
Detto questo l'idea è di fare una visita al sito web. Viste le premesse non mi aspetto granché di buono ma ci provo.
Come immaginavo si tratta di un sito "fai da te". Buona volontà e basta.
Chiedo ufficialmente a TUTTI I PRINCIPIANTI CHE SI DILETTANO DI GRAFICA di evitare l'uso dello sfumato.
Inspiegabilmente la grafica del sito è totalmente differente da quella analizzata in precedenza. L'insipiegabile si spiega con il semplice fatto che non esiste un esperto di comunicazione che tiri le fila della campagna elettorale. Non capisco comunque il prato sullo sfondo. Sempre in primo piano lo slogan non avere paura di avere coraggio.
Nella lettera di presentazione, ben scritta da un punto di vista emozionale ma ricca di errori di ortografia (l'apostrofo non può essere utilizzato come accento), viene citato l'autore dello slogan come un grande uomo ma non lo si nomina... perché?
Spulciando su Internet sono risalito all'identità dell'autore, gerarca fascista, editore e soldato.
La frase è uno dei punti, il quarto, del decalogo del buon fascista pubblicato sulla rivista Vent'anni fondata da Guido Pallotta nel 1934.
http://www.thule-italia.net/fascismo/IlDecalogoFascista.html
Di seguito il decalogo definito denso di violenza e dì ardire combattivo. Privo di ogni forma di pietas e di mezze misure.
DECALOGO PUBBLICATO NELLA RIVISTA VENT'ANNI
1) Obbedire al Duce.
2) Odiare sino all'ultimo respiro i nemici del Duce, cioè della Patria.
3) Smascherare i traditori della Rivoluzione senza sbigottire per la loro eventuale potenza.
4) Non aver paura di aver coraggio.
5) Non venire mai a compromessi col proprio dovere di fascista, dovessero andarne perduti il grado, lo stipendio, la vita.
6) Meglio morire orgogliosamente affamato che vivere pinguemente avvilito.
7) Spregiare il cadreghino.
8) Odiare il vile denaro.
9) Preferire la guerra alla pace, la morte alla resa.
10) Non mollare. Mai!
2) Odiare sino all'ultimo respiro i nemici del Duce, cioè della Patria.
3) Smascherare i traditori della Rivoluzione senza sbigottire per la loro eventuale potenza.
4) Non aver paura di aver coraggio.
5) Non venire mai a compromessi col proprio dovere di fascista, dovessero andarne perduti il grado, lo stipendio, la vita.
6) Meglio morire orgogliosamente affamato che vivere pinguemente avvilito.
7) Spregiare il cadreghino.
8) Odiare il vile denaro.
9) Preferire la guerra alla pace, la morte alla resa.
10) Non mollare. Mai!
A questo punto potremmo chiedere al candidato Sindaco di non avere paura di avere coraggio e di citare senza timori Guido Pallotta.
Sicuramente un grande uomo di cui ammetto di non conoscerne la storia. Mi dovrò informare per poi poter condividerne o meno il giudizio, espresso dal candidato Sindaco, di umana grandezza.
Allo stesso tempo se la frase non è riferita a Guido Pallotta sarebbe preferibile per il candidato Sindaco citarlo esplicitamente in modo da evitare pesanti e imbarazzanti scambi d'autore.
Allo stesso tempo se la frase non è riferita a Guido Pallotta sarebbe preferibile per il candidato Sindaco citarlo esplicitamente in modo da evitare pesanti e imbarazzanti scambi d'autore.