La notizia è inserita tra le news del sito istituzionale della Provincia di Carbonia Iglesias.
Il Consiglio provinciale chiede un'ampia partecipazione.... mal comune mezzo gaudio?
"La provincia di Carbonia Iglesias si doterà di stemma, gonfalone e vessillo propri... è il Consiglio provinciale titolare della decisione conclusiva, con la volontà di assicurare un’ampia partecipazione alla formulazione delle proposte e un trasparente processo di selezione della stessa."
Assicurare l'ampia partecipazione significa riaffermare che gli enti pubblici non hanno nessuna idea di cosa significhi, in termini di progettazione, realizzare stemma, emblema e vessillo e di come gli errori fatti possano pregiudicare per anni, a volte per sempre, l'immagine* dell'Ente stesso.
Mi chiedo se per la realizzazione del progetto del palazzo della Provincia si cerchi un'ampia partecipazione al bando o piuttosto di un numero più esiguo di architetti competenti e motivati.
La notizia che forse sorprenderà molti è che gli specialisti della comunicazione esistono e sono competenti e motivati. Mi chiedo che interesse possa avere una di queste figure professionali nel concorrere a una gara aperta a studenti delle scuole dell'obbligo, grafici per hobby, improvvisati ecc...
Per realizzare stemma, gonfalone e vessillo esistono delle regole araldiche che affondano le radici nel medioevo a partire da simboli già conosciuti e acquisiti a livello cognitivo. Queste regole, codificate, saranno a disposizione tra i documenti disponibili allegati al bando. Qui il primo intoppo... l'araldica indica gli elementi da inserire ma non come inserirli. Il come prevede altre competenze, competenze che sono proprie degli esperti in comunicazione.
Ad esempio, lo stemma che conterrà gli elementi definiti dall'araldica, dovrà essere leggibile, declinabile, riducibile, avere colori codificati, versioni in bianco e nero e a colori, in negativo e in positivo... insomma siamo sicuri che chiunque abbia le conoscenze per disegnare uno stemma con queste caratteristiche?
Risposta affermativa se la commissione che dovrà giudicare i lavori sarà selezionata tra professionisti competenti, negativa negli altri casi.
Nel sito leggiamo:
La normativa vigente prescrive i criteri guida per l’individuazione dei segni distintivi di un Ente e definisce la procedura da seguire... in funzione di ciò, è costituita una Commissione (formata dal Presidente della Provincia, dal Presidente del Consiglio provinciale e da tre Consiglieri) che, avvalendosi dell’apporto di tre esperti di riconosciuto valore culturale nominati dal Presidente della Provincia, previo conforme parere della conferenza di Capigruppo, indice un concorso di idee per le proposte su stemma, gonfalone e vessillo.
Questo gruppo di lavoro a quanto pare dovrà lavorare alla definizione del bando. Quindi quattro politici e tre esperti riconosciuti per il valore culturale. A loro il compito, ma spero che se neoccupano gli esperti di "valore culturale riconosciuto" di definire i segni distintivi dell'Ente. Voglio fare una previsione alla Mago Houdini... scommettiamo che tali segni saranno il carbone, il mare e un improbabile delfino? Il nuraghe non lo voglio nemmeno vaticinare per decenza, nominare le disgrazie pare che le attiri.
Possibile che non sia inserito nella commissione un esperto di comunicazione? Un esperto di comunicazione non è un'artista, non è uno storico, non è un giornalista, non è un architetto e non è nemmeno un ragazzino che usa un computer. E' colui che conosce, riconosce e indica le giuste linee guida per la realizzazione di un lavoro, come quello che sarà messo a bando, e che permetterà a chi vi parteciperà di poter essere nelle condizioni di lavorare in maniera corretta e con la consapevolezza che il suo lavoro venga riconosciuto e capito.
Fino a quando gli amministratori pubblici non capiranno che l'identità e l'immagine non rappresentano l'ora di ricreazione in cui tutti si divertono a giocare, continueremo a tenerci gli stemmi che abbiamo in tutti i Comuni, Province e Regioni** ossia: brutti, squallidi e del tutto inutili.
*Ricordiamo che per immagine si intende la visone che il pubblico ha dell'Ente, un'immagine negativa crea pregiudizi che per definizione sono difficilmente modificabili.
**salvo le eccezioni. In Sardegna, ad esempio, la Regione Sardegna, la Provincia di Cagliari e il Comune di Guspini.
E per dimostrare che l'orrore non ha latitudine allego un'immagine con cattivi esempi da nord a sud (se vi piacciono non siete espertidi comunicazione)